domenica 25 settembre 2011

In volo sopra la Luna...

La mattina del 17 Settembre il cielo era abbastanza stabile, così ho provato ad ottenere qualcosa che mi ha sempre affascinato: riprendere la Luna in modo tale da ricreare l'effetto sorvolo visto nelle immagini degli astronauti e poter credere anche solo per un momento di stare sorvolando quel mondo cosmicamente così vicino, ma umanamente irrangiungibile.
Creare l'effetto sorvolo è un'operazione che richiede un perfetto incastro tra: risoluzione elevata, fase lunare prossima al primo quarto, inquadratura nei dintorni di uno dei due poli e campo largo.
Quest'ultima condizione, peraltro fondamentale, è quella che mi ha creato maggiori difficoltà, visto che la videocamera che uso per le riprese ha un formato ridicolo, di appena 640X480 pixel.
Ho deciso allora di ricorrere alla tecnica del mosaico.
Ho ripreso 15 filmati centrati nei pressi del polo sud lunare, ognuno formato da 1800 immagini, le quali sono state selezionate, allineate e sommate per fornire altrettante immagini grezze, i pezzi del puzzle da assemblare.
Dopo una leggera elaborazione per aumentare il contrasto dei dettagli, ho dato in pasto le immagini ad Autostitch, programma formidabile per assemblare in pochi secondi mosaici di ogni tipo, ed ecco che l'immagine improvvisamente prende vita ed emozioni proprie.

Una piccola nota tecnica per chi ancora riesce a seguirmi.
Fare un mosaico che non faccia vedere zone di giuntura tra le immagini richiede che in fase di ripresa tutti i settaggi della camera restino invariati: stesso tempo di esposizione, stesso framerate, stesso guadagno, luminosità e medesima durata del filmato.
Anche in fase di stacking è necessario che le immagini grezze siano formate dallo stesso numero di frame, e naturalmente durante l'elaborazione l'applicazione dei filtri di contrasto deve essere identica, così come il bilanciamento di curve e livelli di luminosità.
Se tutto questo è rispettato, e la turbolenza atmosferica si è mantenuta costante durante le riprese, il mosaico viene identico a quello che si sarebbe ottenuto con una singola ripresa attraverso un sensore enormemente più grande.
Non voglio annoiarvi ulteriormente; su questi dettagli tecnici ci tornerò presto. Per ora vi invio l'immagine finale, la cui versione originale trovate qui .
Qui di seguito, invece, una versione navigabile ottenuta attraverso il sito zoom.it.

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