mercoledì 28 settembre 2011

Un altro satellite rientrerà presto in atmosfera. Dove? Non si sa!

Come forse saprete, nonostante il clamore mediatico suscitato, il satellite della NASA UARS non ha causato danni: i detriti sono caduti al largo della costa della California, nell'oceano pacifico.
ROSAT rientrerà in atmosfera il prossimo Novembre

Ora l'attenzione si sta spostando su un altro satellite che seguirà un destino analogo e si getterà nell'atmosfera terrestre, senza alcun controllo, presumibilmente nella prima parte del mese di Novembre.

ROSAT, questo il suo nome, è un osservatorio a raggi X sviluppato dalla collaborazione tra l'agenzia spaziale tedesca, inglese e la NASA. Lanciato il 1 giugno del 1990, ha terminato la sua vita il 12 Febbraio 1999.
A causa del lento, ma inesorabile, effetto di attrito prodotto dalle poche molecole di aria ancora presenti nelle basse orbite terrestri (almeno fino a 1000 km di altezza), l'orbita del satellite si è gradualmente e fisiologicamente abbassata. Con un sistema di propulsione sarebbe possibile un rientro controllato, così come è avvenuto, ad esempio, per la vecchia e gloriosa stazione spaziale MIR.
In questo caso il satellite è privo di un sistema di propulsione per il cambiamento orbitale, quindi il rientro non si potrà controllare in alcun modo.

Come accaduto per UARS, non si conosce ancora l'istante in cui ROSAT entrerà nell'atmosfera; l'incertezza al momento è così elevata che si è potuto solo stimare il mese in cui probabilmente sarà destinato a disintegrarsi.

ROSAT ha una massa minore di UARS, ma la sua particolare costruzione sta facendo pensare che il numero e la massa dei detriti che raggiungeranno il suolo sarà maggiore del collega americano.
Il satellite, infatti, dispone di un grande specchio (ogni telescopio ne ha uno, anche quelli a raggi X), molto resistente al calore; sarà questa la fonte principale delle 1,6 tonnellate di detriti in arrivo al suolo.

Dall'esperienza avuta con UARS, spero che questa volta i media generalisti non ricominceranno a parlare di detriti in arrivo sull'Italia: solo un paio di ore prima si conoscerà la probabile zona di impatto, peraltro con un'incertezza estremamente elevata.
Secondo voi avranno imparato la lezione, oppure dobbiamo aspettarci di nuovo titoli apocalittici? Io ho un triste presentimento, vedremo come si svilupperanno le cose.

Qualche nota curiosa.
Il rientro dei satelliti e, in generale, la caduta di detriti provenienti dallo spazio, non è un fenomeno raro quanto si possa pensare.
Sulla Terra precipitano in media ogni anno oltre 10 tonnellate materiale meteorico (pulviscolo e piccoli asteroidi), mentre il rientro di manufatti umani (satelliti, detriti spaziali di ogni genere) avviene quasi su base settimanale, come possiamo vedere qui. Fortunatamente non vi è ancora notizia di persone coinvolte in incidenti di questo tipo.

Le probabilità che i detriti di ROSAT possano interessare il territorio italiano è simile a quella prevista inizialmente per UARS: circa 1/1000. Attenzione: questa non è la probabilità che qualcuno venga colpito, ma solo che parte del territorio italiano ne venga interessato. La probabilità del coinvolgimento umano attualmente è qualche ordine di grandezza inferiore.

Se volete conoscere un po' meglio la storia di questo satellite importantissimo per l'astronomia a raggi X, e documentarvi sulla sua prossima fine, ecco qualche link utile al riguardo:
- Una lista delle domande frequenti su ROSAT e sul suo rientro
- Un articolo che analizza la situazione e il perché è così difficile prevedere il rientro dei satelliti
- Il comunicato dell'agenzia spaziale tedesca sul rientro di ROSAT

Ci aggiorniamo quando si avranno maggiori informazioni!

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