domenica 11 dicembre 2011

La Luna presso l’orizzonte è più grande, davvero?


Avete mai notato che gli oggetti astronomici vicini all'orizzonte appaiono molto più grandi rispetto a quando sono visti alti nel cielo?
L'esempio per eccellenza è costituito dalla Luna, soprattutto nei pressi del plenilunio.
Osservate il nostro satellite quando si trova vicino all'orizzonte e quando invece è alto nel cielo, la stessa notte. Noterete una grande differenza nelle dimensioni apparenti.
La Luna all'orizzonte e alta nel cielo: quale è più grande?

La Luna, quindi, cambia dimensioni quando si sposta nel cielo?
Non voglio darvi la risposta, voglio portarvici con un po’ di ragionamento.
Cominciamo con il dire che il moto che vediamo, che coinvolge tutti gli oggetti della sfera celeste, è apparente, dovuto al moto di rotazione della Terra.
La Luna ruota anche intorno al nostro pianeta, ma in poche ore compie un tragitto veramente minimo, che non giustifica la differenza di diametro che osserviamo. Questo effetto, inoltre, coinvolge anche il Sole ben più distante.

Possiamo a questo punto cercare le cause di quello che osserviamo qui sulla Terra e alle condizioni di osservazione, di certo non lo possiamo attribuire alla Luna stessa, perché praticamente rimane ferma nel cielo. Questa ipotesi intrinseca alla Terra o all'osservatore è confermata dal fatto che anche il Sole subisce lo stesso effetto, risultando enorme presso l'orizzonte e molto più piccolo quando è alto (osservatelo sempre con un apposito filtro solare!).

L'unica ipotesi plausibile è che questi oggetti vicino all'orizzonte siano più vicini al nostro pianeta, tanto da apparire più grandi. Se essi non si muovono in modo apprezzabile, allora dobbiamo capire se è la Terra che varia la distanza da essi quando si trovano vicini all'orizzonte.
La distanza in effetti varia tra il momento in cui la Luna è vicina all'orizzonte e quando è alta, ma in modo contrario a quello che suggeriscono le nostre osservazioni. 

Il Sole e soprattutto la Luna si trovano leggermente più lontani dall'osservatore quando sono prossimi all'orizzonte rispetto a quando sono alla loro massima altezza.
C'è qualcosa che non torna: secondo questo ragionamento la situazione dovrebbe presentarsi addirittura esattamente al contrario di quello che i nostri occhi osservano.
Possiamo quindi escludere qualsiasi fenomeno fisico alla base di queste osservazioni.

Visto che siamo un po' pazzi, a questo punto non ci resta che mettere in discussione l'osservazione. Supponiamo allora che l'occhio umano, indistintamente, subisce un fenomeno di illusione ottica: l’osservazione che facciamo è quindi solamente il frutto della nostra mente. Ce ne vuole di coraggio per fare una ipotesi del genere, per mettere in discussione i principi stessi del nostro ragionamento, ma questo è quello che dovrebbe fare la scienza: mettersi in gioco, non ancorarsi mai sulle proprie posizioni.

Non ci costa niente mettere alla prova questa nostra bizzarra tesi; basta fare delle misurazioni oggettive con strumenti diversi dai nostri occhi.
Scattiamo due fotografie con un piccolo teleobiettivo alla Luna, quando si trova nei pressi dell'orizzonte e quando invece è bella alta nel cielo. Teniamo lo zoom fisso in modo da poter confrontare direttamente le due immagini.

Con nostra grande sorpresa scopriamo che i due dischi lunari hanno esattamente le stesse dimensioni. Vuoi vedere che l'occhio è veramente ingannato dalla presenza dell'orizzonte e che si tratta semplicemente di un'illusione ottica?
In effetti la Luna e il Sole non sono più grandi quando sono vicini all'orizzonte, ma appaiono più grandi solamente al nostro occhio. 

L'illusione degli oggetti all'orizzonte è un inganno che coinvolge la totalità degli esseri umani.

Quello che succede a livello fisiologico è che il nostro cervello, quando osserva la Luna vicina all'orizzonte, quindi con dei riferimenti, la colloca in una posizione più vicina di quanto non sia in realtà. Viceversa, quando i riferimenti non ci sono più, in alto nella sfera celeste, il cervello la posiziona alla giusta distanza e la percepisce più piccola rispetto alla situazione precedente. 

Abbiamo avuto una bella prova di come si cercano delle risposte oggettive a fenomeni osservabili e di come, spesso, ciò che molti occhi vedono non sempre rispecchi necessariamente la realtà.
Quanti di voi che non conoscevano il problema a priori avrebbero messo in dubbio il dato fondamentale, che sei miliardi di occhi in ogni parte del mondo percepiscono la stessa identica distorsione della realtà e che quindi il problema semplicemente non esiste?
John Travolta, nel film codice Swordfish (lo so, citazione di alto livello!) affermava: “ciò che l'occhio vede e l'orecchio sente, la mente crede”.
Ma tra vedere e credere c'è di mezzo il ragionamento. 
Potenza della mente.

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