venerdì 28 settembre 2012

Curiosity ha trovato le prime prove di acqua liquida su Marte

Il rover Curiosity scorrazza liberamente all'interno del grande cratere Gale da meno di due mesi, ma ha già fatto importanti scoperte.
Oltre alle splendide e rare immagini, tra cui un'eclissi solare parziale e Phobos, uno dei satelliti di Marte, ripreso in pieno giorno nel delicato cielo salmonato del pianeta rosso, cominciano ad arrivare interessanti notizie dal fronte più prettamente scientifico che riguarda le condizioni presenti e passate di Marte.

Sono bastate poche decine di metri per scoprire quella che al momento è la prova più forte dell'esistenza, almeno in passato, di acqua liquida in abbondanza sulla superficie marziana.
Le telecamere di Curiosiry hanno evidenziato in diversi punti quello che sembra essere il letto di un antico fiumiciattolo o comunque un luogo che è quasi sicuramente stato soggetto a inondazioni.
Cominciamo subito con il chiarire un fatto fondamentale: non è stata vista acqua liquida scorrere. Curiosity non si è fatto un bel bagno, ma ha trovato quelle che noi scienziati chiamiamo prove indirette e che a volte possono essere forti tanto quanto una chiara immagine diretta.

Quali sarebbero allora queste prove indirette che testimoniano la prezenza di acqua liquida nel passato di Marte?
Detriti cementati dall'acqua su Marte (sinistra) e sulla Terra (destra)
Avete mai notato cosa succede a un cumulo di ghiaia o di sabbia grossa lasciato per qualche mese sotto il Sole e l'azione delle piogge? I sassolini e i granelli sottili si cementano insieme, formando un aggregato duro, difficile da frammentare. Una cosa simile succede ad una busta di sale fino lasciata aperta sotto i nostri umidi cieli.
Bene, Curiosity su Marte ha trovato qualcosa di molto simile: rocce formate da un impasto indurito di ciottoli e sabbia, la cui somiglianza con le nostre comuni situazioni terrestri è davvero sorprendente.
A questo punto non sembrano esserci molti più dubbi: i detriti possono essere stati impastati insieme solamente dall'azione di un liquido. Molto difficile che si tratti di qualcosa di diverso rispetto all'acqua, se non altro perché questo è l'unico liquido che potrebbe, o avrebbe potuto, scorrere sulla superficie del pianeta rosso, date le sue condizioni ambientali.

Le prime analisi parlano di una quantità d'acqua che avrebbe potuto essere alta almeno una decina di centimetri e che probabilmente ha inondato la vallata non più di  non meno di 1000 anni fa. Quest'ultima, in particolare, sarebbe un'affermazione che se confermata lascerebbe intendere che l'acqua su Marte potrebbe scorrere anche ai giorni nostri e aprirebbe interessantissimi scenari, che spaziano da una futura colonizzazione del pianeta alla presenza di vita batterica resa probabile anche da recenti studi ai quali hanno pure partecipato dei ricercatori italiani.
Ma per questo c'è ancora tempo e Curiosity, nato proprio per indagare in dettaglio l'ambiente marziano presente e passato, ne ha in abbondanza di fronte a se.

Se in passato alcuni dettagli, come l'interessante storia dei gully, hanno dapprima fatto gridare alla scoperta, per poi trasformarla velocemente in un miraggio, queste prime analisi sembrano finalmente dare forza a generazioni di astronomi, appassionati e semplici sognatori che guardando quel lontano puntino arancio nei nostri cieli hanno immaginato un mondo che in qualche modo, magari in un lontano passato, avesse potuto essere un po' più simile al nostro straordinario pianeta azzurro. Perché, alla fine, non importa dove si guarda e in che direzione si cammina; quando si è in compagnia, l'assordante silenzio del Cosmo diventa molto più sopportabile.

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