martedì 7 luglio 2015

Paura passata per New Horizons

A pochi giorni dall'appuntamento con Plutone, la sonda New Horizons, il primo manufatto umano diretto verso Plutone, ha giocato un brutto scherzo ai controllori di missione, a tutta la NASA e al mondo intero.

Plutone e Caronte, da una decina di milioni di chilometri di distanza
Dopo oltre 9 anni di perfetto funzionamento (sebbene per molto tempo sia stata in ibernazione) e dopo aver già iniziato a inviare le prime spettacolari immagini di quell'ex pianeta tanto lontano quanto misterioso, a soli 9 giorni dall'incontro alla minima distanta di 12500 km i tecnici hanno perso per alcune ore le comunicazioni con la sonda.
Quando le comunicazioni sono state ripristinate, la sonda, tramite i sistemi di backup, ha avvertito i tecnici a terra di aver avuto un problema ed essersi messa automaticamente in "safe mode", ovvero in modalità di salvataggio, spegnendo tutti gli strumenti non necessari per evitare eventuali, maggiori danni.

Le prime informazioni in merito a questo problema facevano temere il peggio: i tecnici, infatti, avevano affermato che ci sarebbero potuti volere diversi giorni per risolvere il problema e ripristinare tutti gli strumenti di New Horizons. Questo avrebbe significato perdere gran parte dell'avvicinamento finale a Plutone, una beffa degna della peggior applicazione della legge di Murphy.

Le nuove dichiarazioni della NASA, per fortuna, sembrano molto più ottimistiche. Le analisi hanno motrato che non sembra esserci stato alcun problema hardware né software. L'anomalia, che ha fatto credere al computer che ci fosse stato qualche serio problema, sembra essere stata generata da un difetto nella sincronizzazione della sequenza impartita da terra per preparare la sonda all'incontro finale con Plutone. Qualsiasi cosa voglia dire nel dettaglio, è importante capire che in pratica il computer ha valutato come rischiosa una serie di comandi impartita da terra, magari non nel modo che più gli piaceva, e che non si è verificato quindi alcun problema fisico o software all'astronave.


Questo è un gran respiro di sollievo per tutti coloro che seguono con entusiasmo e un minimo di apprensione le avventure di questa impavida viaggiatrice cosmica, che ha percorso oltre 4 miliardi di chilometri a più di 50 mila chilometri l'ora in nove anni, per arrivare là dove nessun essere umano è mai arrivato.
Le più recenti immagini di Plutone e del suo complicato sistema di lune sono spettacolari. Ma è solo l'antipasto di un lauto piatto principale che questa silenziosa ambasciatrice, partita in un mondo che ancora non avrebbe conosciuto per qualche anno né Facebook nè Twitter, ci servirà tra pochi giorni.
L'appuntamento con la storia è il 14 Luglio, non mancatelo. E per ricordarvelo, segnatevi questa pagina e prendete nota del tempo mancante!




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